La vita di coppia risente tantissimo della nascita di un figlio, infatti non si chiama più “coppia” ma “famiglia”. Da quel momento in poi si diventa genitori e si condivide con il partner l’amore per una terza persona che è un sentimento indiscutibile e sopra ogni cosa.
Di solito un evento di questa portata tende a creare un legame ancora più forte tra due persone ma è normale che questa grossa responsabilità possa portare qualche piccola discussione, soprattutto all’inizio quando è la stanchezza a farla da padrona. Però, se prima  si era una coppia stabile si riuscirà a ricreare l’equilibrio necessario per vivere bene e con qualche emozione in più.

Dopo il parto la donna si identifica anima e corpo nel ruolo di mamma sentendosi assorbita nella sua funzione di  allevatrice.
Può succedere che nella sua mente avvenga una sorta di ripudio verso il sesso che in un clima di dolcezza e dedizione appare come un atto volgare verso il proprio corpo.
Durante i canonici 40 giorni post-parto mediamente necessari alla donna per guarire dai traumi che la nascita di un bambino può aver provocato, la neomamma usa il suo corpo unicamente per soddisfare ai bisogni del neonato, in particolar modo se allatta al seno.
Nei primi mesi, quando l’allattamento è frequente e di conseguenza anche i cambi di pannolino, può capitare che la donna abbia la sensazione di essere “usata” nel momento in cui anche il partner cerca le sue attenzioni.
Il calo del desiderio in periodi particolari di estrema stanchezza è da considerarsi del tutto normale, sarà solo questione di tempo e con il rispetto e la comprensione necessari da parte di lui si ristabilirà l’armonia.